28 dicembre 2011

Eppure C’È

C’è - a quel che se ne dice – un appassionato dibattito sul verbo esserci.

C’è da dire che è bene che questo dibattito ci sia, se non ci fosse sarebbe un male e ci sarebbe proprio da dire: se non c’è, ci sarà.

C’è da aggiungere che ci sarebbe un altro argomento da portare; c’è la legge sul diritto d’autore, ma credo che sarebbe inapplicabile: c’è poca probabilità di scoprire chi ha detto per primo “c’è” (forse qualche traccia c’è nella Genesi?); forse però si potrebbe brevettare, magari non solo “c’è”, ma anche “c’era”, “ci fu”, “ci sarà”, “ci sarebbe”, ci fosse”, “ci sia”, con tutte le varianti e (giusto in caso) anche gli errori ortografici più comuni tipo cè, ciè, etc.

Ecco, l’idea c’è.

C’è anche la possibilità di un brevetto su “migliore”, ovviamente passando per buono e ottimo (escludendo “il Migliore” già brevettato dai comunisti).

Come per la Tobin tax, con una piccola tassa per ogni uso improprio, un’importante ditta di costruzioni potrebbe risparmiare un sacco di soldi per la campagna elettorale, magari utilizzandoli per un aumento di stipendio dei suoi “giornalisti” (suvvia siamo sotto Natale!).

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