29 novembre 2011

Dopo l'annunciazione, la natività

Con l’assemblea pubblica "1.000 giorni di opposizione" si è sciolto in via definitiva il dubbio sulla disponibilità dell’on. Mario Bruno a candidarsi alle primarie come Sindaco di Alghero: Mario ha scelto per il no.

Per molte ragioni, tutte buone.

A me un po’ dispiace e un po’ preoccupa: ora sarà più difficile per il centrosinistra vincere; più difficile, ma non troppo difficile, io penso.

Da un male può nascere un bene: il rinnovamento può essere accelerato, le energie sociali possono essere attivate con maggiore determinazione vista la durezza della sfida, si possono trovare nome e volti nuovi.

Si tratta, e ha ragione Mario, di trovare non uno, ma più nomi, una squadra combattiva e determinata, pluralista e competente.

Il fatto nuovo della nascita del Terzo Polo ad Alghero va salutato positivamente anche perché si è basato su un atto, seppur tardivo e ambiguo nei contenuti, di discontinuità politica.
Una competizione a tre per il governo della città farà bene alla democrazia, specie se si riuscirà a farla sui contenuti e sulle proposte.

E ora pensiamo alle primarie: saranno fatte il 29 gennaio, come è noto: è tardi, ma così è stato deciso e – come sempre – pacta sunt servanda; spero che le forze politiche vorranno modificare alcune incongruenze e forzature del regolamento, ma comunque un regolamento c’è.

Mi auguro che ci siano dei bei candidati, che accettino i principi proposti dal movimento del buon governo:

  • dibattito pubblico vero come metodo costante,
  • parità di genere,
  • fine di ogni clientelismo e anche del più lontano sospetto di clientelismo,
  • trasparenza piena,
  • esclusione di ogni lottizzazione o “preferenza” non basata sulle qualità e sulle competenze,
  • partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione,
  • informazione e comunicazione estesa a tutte e tutti,
  • bilancio partecipato,
  • eliminazione di ogni privilegio e anche della parvenza del privilegio.


La mia convinzione, una convinzione che esprimo in ogni sede, è che il Partito Democratico sia, e non solo per ragione numeriche, una componente fondamentale della coalizione, senza le donne e gli uomini del PD non si va da nessuna parte (le donne e gli uomini del PD sono stati fondamentali per raccogliere le firme dei referendum, anche se la direzione politica del partito titubava e non poco): spero che il PD trovi per le primarie una candidata o un candidato di qualità, una persona competente, capace di imparare e di ascoltare.

Altrettanto spero che riesca a fare l’area dei partiti che ha accettato la sfida del movimento del buongoverno: trovare una candidata o un candidato di qualità, una persona competente, capace di imparare e di ascoltare.

Che si misurino sensibilità diverse, in un confronto aperto e trasparente.

Nel rispetto dei patti e degli accordi: il rispetto dei patti è la caratteristica delle persone con la schiena dritta (come nell’ottima definizione dell’on Barracciu) e capaci di guardare amici ed avversari negli occhi.

In carrozza!

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