19 settembre 2011

Diritti senza doveri

Ho notato con profonda preoccupazione e dolore i contenuti e il tono dei commenti di alcuni cittadini a un articolo sul problema dell’abitare dei rom ad Alghero.

Dico i contenuti, ma se possibile il tono mi preoccupa di più: nessuno lo usa nei confronti di evasori fiscali grandi e medi e piccoli (che magari ti hanno portato via il posto all’asilo nido), di assassini seriali che assumono lavoratori in nero e che non garantiscono la sicurezza del lavoro (qualche volta anche lavoratori non in nero; qualche volta i lavoratori in nero sono rom rumeni), di sicofanti e papponi che manipolano le malattie perverse di vecchi porci (distorcendo ogni criterio di merito persino per la nomina di ministri o parlamentari); un rancore sordo, violento anche verbalmente, un po’ ossessivo.

Un rancore di persone evidentemente non ricche e non troppo istruite.

Dirò alla fine delle mie paure. Ma vorrei cominciare un ragionamento per decostruire alcuni luoghi comuni che magari sono diffusi anche oltre la cerchia del rancore.

Il primo, che tratterò in questa nota, è: ci sono diritti senza doveri. E molti.

C’è il diritto dei bambini ad avere un’assistenza sanitaria, qualunque cosa siano o abbiano fatto il padre o la madre, c’è il diritto di quei bambini ad avere cibo, caldo d’inverno, un luogo in cui vivere, qualunque cosa siano o abbiano fatto il padre o la madre. So che in molte parti del mondo non è così, ma qui da noi siamo abbastanza ricchi per garantire questo diritto.

C’è il diritto degli adulti, qualunque aspetto abbiano, a non essere fatti oggetti di violenza fisica o mentale, da parte delle istituzioni, qualunque cosa abbiano commesso: se giudicati, dopo un processo equo (un altro diritto per tutti!), possono essere privati della libertà, ma non fatti oggetto di torture, di violenze o di discriminazioni.

C’è il diritto degli adulti, qualunque aspetto abbiano, a essere curati, a essere ricoverati in un ospedale o accolti in un pronto soccorso se feriti o malati, qualunque cosa abbiano commesso o qualunque cosa abbiano fatto o non fatto.

C’è il diritto di ogni essere umano a non essere discriminato per l’età, il genere, il colore della pelle, l’aspetto fisico, le abitudini di vita, l’orientamento sessuale, la lingua, la religione, anzi a essere rispettato come donna e uomo in ogni caso.

C’è il diritto di tutti i cittadini italiani di oltre 65 anni (e qui la categoria si restringe, ma non per meriti o per aver rispettato doveri) a godere dei benefici che spettano agli anziani, tra cui la pensione sociale, se non hanno altri redditi, anche se erano ricchi marchesi e hanno sperperato tutto il loro patrimonio in una vita dissoluta.

E poterei continuare.

Pongo un quesito a tutti noi, senza dire che tutti i diritti sono “gratuiti”, senza dire che non ci sono diritti che dipendono dall’avere assolto un dovere (e ci torneremo): Siamo d’accordo che esistano alcuni diritti indipendenti da quanto si sia buoni e meritevoli?

Le mie paure sono legate al fatto che il rancore è molto peggio dell’odio, perché non si può sciogliere con un atto riparatore; ci vuole solo tanta pazienza e tanta istruzione.

Per questo vogliono distruggere la scuola pubblica.


Arnaldo Cecchini ha detto...

Caro Luca e cara Pasqualina, mi preme prima di tutto capire come rispondiamo a una domanda semplice. Siamo d'accordo che alcuni diritti li hanno tutti, anche se sono "brutti, sporchi e cattivi"?
Un passo alla volta. Poi vediamo come fare per assicurarli. E poi parliamo dei doveri. Che mi dite: sì o no?

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