01 aprile 2012

Dada vive, viva dada

No, non parliamo dell’ex Presidente dell’Uganda, che pure aveva dei tratti dadaisti.
Non si tratta neppure di un refuso per un ex-candidato alle primarie algherese.
Parliamo del movimento dadaista nato nel 1916 a Zurigo. Cito dalla versione del 1918 del manifesto dadaista di Tristan Tzara.

“Per lanciare un manifesto bisogna volere: A, B, C, scagliare invettive contro 1, 2, 3, eccitarsi e aguzzare le ali per conquistare e diffonder grandi e piccole a,b,c firmare, gridare, bestemmiare, imprimere alla propria prosa l'accento dell'ovvietà assoluta, irrifiutabile, dimostrare il proprio non plus ultra e sostenere che la novità somiglia alla vita tanto quanto l'ultima apparizione di una cocotte dimostri l'essenza di Dio. Scrivo un manifesto e non voglio niente, eppure certe cose le dico, e sono per principio contro i manifesti, come del resto sono contro i principi (misurini per il valore morale di qualunque frase). Scrivo questo manifesto per provare che si possono fare contemporaneamente azioni contraddittorie, in un unico refrigerante respiro; sono contro l'azione, per la contraddizione continua e anche per l'affermazione, non sono né favorevole né contrario e non do spiegazioni perché detesto il buon senso. Dada non significa nulla.”
Ecco le trattative tra le diverse componenti del centro-destra algherese sono puro dada, dal punto di vista politico non significano nulla.

Dal punto di vista politico ...

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