17 febbraio 2012

Io assessore? No ministro!

C’è un modo di dire napoletano, un po’ volgare.

Il modo di dire è "chiagne e fotte" (ovvero "piange e fotte") ed è facile capire cosa vuol dire.

Nessuno ha mai detto che io ho fatto un accordo con Mario Bruno e Stefano Lubrano in nome e per conto di Alghero Migliore, di cui io sarei il burattinaio (o come dicono quelli che hanno studiato il "kingmaker") e quindi se mi azzardo a smentirlo sono reo di lesa maestà per aver pensato che qualcuno abbia pensato o detto questo; del resto se non smentisco vuol dire che quel che non era stato pensato era possibile pensarlo e magari allora lo si può pensare e dire.

Botticelli, "Calunnia", 1496
In una delle versioni di questa storia, che nessuno ha mai pensato o detto, la "ciccia" del patto sarebbe per me nientepopodimenoche l’assessorato all’urbanistica; e qui il mio forte ego sarebbe tentato di rispondere: macché assessore, ministro!

Facciamo così, smentiamo questa storia che nessuno ha mai pensato: non ho mai fatto nessun patto né per conto mio, né per conto di altri, né con Mario Bruno, né con Stefano Lubrano, né per interessi miei, né per interessi di altri, né per interessi di istituzioni o enti: nessuno lo pensa, ma chi lo pensasse sarebbe un bugiardo e un fellone.

Inoltre non posso e non voglio fare l’assessore all’urbanistica perché ho un altro importante incarico pubblico cui sono stato chiamato dalla mia comunità per i prossimi tre anni e perché come primo portavoce di Alghero Bene Comune ho accettato la totale incompatibilità con ogni incarico amministrativo, elettivo o no. Chiaro?

Come ho già detto sono disponibile a scommettere una somma di 10 contro una somma di 1: se avrò un incarico amministrativo (o, dirò di più, se sarò designato per una carica di nomina comunale) i miei 10 li perderò, se no prenderò l’1 e lo destinerò a Emergency: qualcuno vuol provare?

Mi pare che il candidato del centrosinistra sia Stefano Lubrano: a me non pare una cattiva persona e ha una bella faccia.

Politicamente non è di sinistra e lo ha detto. Ha persino votato per Cappellacci (del resto autorevoli esponenti politici non di destra avevano fatto fuori Soru poco prima).

È un imprenditore ed è stato Presidente di Confindustria: indubbiamente non un pedigree di sinistra.

Ma come direbbe il mio amico Mario Bruno (mi fa piacere essere amico di Mario che considero una persona per bene e leale, anche come politico, ma che non ho mai considerato l’unico salvatore della patria): "Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per 99 giusti che non han bisogno di conversione".

Certo bisogna essere sicuri che la “conversione” ci sia: magari sarebbe molto utile che il candidato Sindaco volesse partecipare a degli incontri pubblici per parlarne; credo che in quello con gli elettori di Alghero Migliore, ad esempio, troverebbe un buon clima e domande difficili e severe: entrambe le cose servono.

Penso poi che la sinistra debba, forte della sua forza, proporre in modo chiaro il suo punto di vista e ottenere degli impegni precisi (su PUC, trasparenza, sobrietà, conflitto di interesse, parità di genere, ..., e soprattutto sulla indisponibilità all’estensione della maggioranza al terzo polo), fare in modo che le sue liste eleggano molti consiglieri.

Io da parte mia, non potendo proporre a Stefano la lettura del Capitale (avrà troppo da fare per i prossimi cinque anni; cinque ho scritto, poi spero che il centrosinistra vorrà candidare Maria Graziella), gli regalerò un importante libretto, scritto dal genero di Carlo Marx. si intitola Le droit à la paresse, Il diritto all’ozio, raccomandandogli l’istituzione di una assessorato al gioco, cui – come è ovvio – non mi candido (fosse un ministero ...).

Uffa.

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