06 dicembre 2011

Altre elezioni altri polli

Finché ci sono ingiustizie, insicurezza e diseguaglianze, la nostra coalizione difenderà coloro che sono stati trascurati e abbandonati e coloro che hanno perso nella transizione lo scontro tra il lavoro e il capitale.
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Sono insoddisfatti i lavoratori sottopagati e i sindacati marginalizzati e sottoposti alle più dure forme del capitalismo liberista. Siamo rimasti un'area ai margini della transizione, dove tutto è permesso.
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I lavoratori che hanno perso lavoro, i lavoratori sottopagati e non pagati, e tutti coloro che vedono minacciata la loro posizione nella società, si aspettano solo una cosa dalle elezioni - il cambiamento dei valori sociali e economici a favore del lavoro e della creazione, e non della distribuzione e del profitto secondo criteri politici o interessi personali.
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Siamo in una crisi economica, politica e sociale. Il modello di governo fondato sulla distribuzione populistica e corruttiva del danaro preso in prestito e non guadagnato, ha creato la crisi. Così non si può più andare avanti. Non si può, perché la maggioranza dei cittadini non è più disponibile alle rinunce a favore di un pugno di privilegiati. Non si può, perché la crisi finanziaria ed economica mondiale ha scoperto e scosso i basamenti del potere attuale che si è mantenuto sul danaro preso in prestito, che presto finirà, e che il paese impoverito e saccheggiato non potrà restituire. I cittadini non sono più disponibili a guardare una dopo l'altra le occasioni perse per una ripresa sociale, economica e politica del paese.
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Annunciamo di voler cambiare la natura del nostro capitalismo e di voler decisivamente allontanare la prassi del profitto di un capitalismo periferico ed incontrollato, l'arricchimento a danno degli interessi nazionali e il disprezzo e negazione dei diritti del lavoro e dei lavoratori.
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Di fronte a noi ci sono elezioni con uno scopo. Occorre decidere quale paese vogliamo. I cittadini sono di fronte ad una scelta politica fondamentale: la scelta tra la nostra visione progressiva del paese nel quale cittadini e istituzioni insieme affrontano le più grandi sfide dello sviluppo, e il paese retrogrado nel quale i futuro del paese e dei cittadini viene lasciato nelle mani degli interessi individuali di pochi al potere. Siamo decisi di creare le condizioni per una società più giusta e sicura, sempre mettendo in primo piano gli interessi e le aspettative dei cittadini.
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Così come al paese occorre la ripresa economica, occorre anche un rinnovamento sociale perché si affermino valori sociali sinora negati e sprezzati - lavoro, creazione, sapere, istruzione, eccellenza, responsabilità, dialogo, tolleranza, solidarietà, uguaglianza, sensibilità sociale, giustizia, società ordinata, stato di diritto.

La Croazia è un piccolo paese di poco più di 4 milioni di abitanti.

Questi sono alcuni estratti, tradotti un po' liberamente, dall'introduzione al programma della coalizione di centrosinistra che ha vinto le elezioni in Croazia la scorsa domenica. Qualcuna sarà cose che si scrivono, ma altre no.

Non so se ce la farà, sarà dura, ma si parte da qui.

I polli, o meglio i galli, c'entrano perché la coalizione è stata sopranominata "Kukuriku" ("Chicchirichì").

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